10 ott 2019

Mozione al Governo per riformare il sistema di emergenza sanitaria

Il M5S ha presentato al Senato una mozione che impegna il Governo a riformare il sistema di emergenza sanitaria. La mozione, a prima firma Maria Domenica Castellone, è piuttosto articolata e prevede:
  • l'utilizzo dell'AML (Advanced Mobile Location) per la localizzazione del chiamante;
  • una riforma dell'organizzazione con responsabilità sia provinciale sia regionale;
  • l'obbligo di definire piante organiche medico-infermieristiche dedicate;
  • un collegamento informatico che garantisca il flusso di dati tra mezzi di soccorso e ospedali;
  • specifiche indennità per il personale medico, infermieristico e tecnico che compensino il rischio ambientale, il contesto usurante e l'incidenza di infortuni e aggressioni;
  • convenzioni con le associazioni di volontariato che garantiscano un elevato numero di autisti e soccorritori contrattualizzati;
  • l'accesso diretto al sistema di emergenza sanitaria attraverso il numero 118.
Trascendendo i numerosi refusi del testo disponibile su QS, non ci si può che rallegrare che finalmente venga richiesta l'attivazione della localizzazione tramite AML, benché tale tecnologia, già presente negli smartphone di ultima generazione, venga confusa con le applicazioni scaricabili, e venga chiesta la realizzazione di un'applicazione unica per tutto il territorio che in realtà, nelle Regioni nelle quali le CUR sono attive, già esiste.

La richiesta di “riattivare” l'accesso diretto alle centrali di emergenza sanitaria tramite il numero 118 dimostra invece l'incapacità a risolvere i problemi con soluzioni innovative: se qualcosa non funziona perfettamente, meglio tornare indietro.

Il fatto, inoltre, che nella mozione il numero 118 compaia continuamente in tutto il testo, indica che  in Italia persiste una difficoltà a dissociare la funzione dal numero, quasi come se senza il numero la funzione non esistesse — esistono Vigili del Fuoco che dichiarano di:“Lavorare nel 115”? — e tale difficoltà perpetua le stesse problematiche che hanno per anni ritardato l'attivazione di un sistema di emergenza alla pari con i paesi più avanzati.

Qualcuno sarà in grado, un giorno, di pensare all'emergenza non come a comparti (o numeri) a sé stanti ma come a qualcosa in cui il soccorso sanitario, tecnico e le forze di sicurezza lavorino assieme per il bene dei cittadini?

29 lug 2019

L'UE apre procedura di infrazione sull'implementazione del 112

Cinque stati membri (Croazia, Germania, Grecia, Repubblica Ceca e Spagna) non rispettano i criteri di implementazione del 112 e pertanto l'Unione Europea ha deciso di aprire nei loro confronti una procedura di infrazione.

Ne ha dato notizia la Commissione Europea il 25 luglio 2019.

In particolare Croazia, Grecia, Repubblica Ceca e Spagna non rispettano il principio di accessibilità alle persone disabili sancito dalla Direttiva di servizio universale (USD).

Dubbi vengono espressi anche su come vengano raccolte le informazioni di localizzazione in Germania e Grecia, paesi nei quali una localizzazione può richiedere più di quattro minuti.

15 mar 2019

AML attivo in Olanda

AML (Advanced Mobile Location) è una tecnologia disponibile su molti dispositivi mobili che, durante una chiamata di emergenza, attiva i sensori di localizzazione ed invia la posizione del dispositivo senza necessità di intervento da parte dell'utente in difficoltà.

AML è supportato dai sistemi con sistema operativo Apple™ iOS™(11.3) e Google™ Android™(ICS 4.0) ed attivato nei singoli stati in base alla capacità di ricevere le informazioni inviate. Attualmente è operativo in(1):

StatoAnnoApple iOSGoogle AndroidEMSFRSPolizia
Austria2016
X
X
X
Belgio2017
X
X
X
X
X
Emirati Arabi Uniti2017
X


X
Estonia2016
X
X
X
X
X
Finlandia2017
X
X
X
X
X
Irlanda2017
X
X
X
X
X
Islanda2017
X
X
X
X
X
Lituania2016
X
X
X
X
X
Moldavia2018
X
X
X
X
Norvegia2018
X
X
X
X
X
Nuova Zelanda2017
X
X
X
X
X
Paesi Bassi2019
X
X
X
X
Regno Unito2016
X
X
X
X
X
Slovenia2018
X
X
X

Quando viene effettuata una chiamata di emergenza il telefono attiva i servizi di localizzazione (GNSS e WiFi) e invia la posizione con un'accuratezza inferiore a 50m nell'85% dei casi tramite un messaggio di testo attraverso la rete mobile o, in caso di segnale debole, attraverso SMS, senza che si debba installare alcuna app o intervenire in alcun modo.

Ciò permette di superare i limiti della localizzazione via app e HTML5, non disponibili in presenza di segnale debole, ed i limiti della localizzazione attraverso cella telefonica, spesso poco accurata o addirittura fuorviante in aree montuose o di mare.

È necessario ricordare che, poiché l'SMS viene inviato all'operatore di rete della SIM (non a quello della cella), in assenza di accordi tra gli operatori di Stati differenti, AML non funziona in roaming. Ciò è particolarmente importante ora che i costi di roaming nei paesi europei sono stati azzerati, in quanto lavoratori frontalieri, studenti e turisti in un altro stato europeo tendono a mantenere la propria SIM.

AML non può attivarsi senza una SIM registrata in rete mobile, dunque un telefono senza SIM non può inviare la propria posizione. AML non si attiva quando la carica della batteria non garantisce una chiamata di almeno 5 minuti.

L'obbligo di istituire l'AML è sancito dal nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche che dovrà essere recepito da tutti gli stati UE entro il 20/12/2020.

Un esempio di messaggio AML è:


A"ML=2;lt=+55.74297;lg=-4.26880;rd=10;al=6;fl=2;top=20150526175329;ci=0203913951;pm=G;si=234302543446355;ei=356708041746734;mcc=234;mnc=30;ml=145

lt: latitudine in gradi decimali
lg: longitude in gradi decimali
rd: raggio in metri
al: altitudine in metri
fl: piano (localizzazione WiFi)
top: tempo della localizzazione in formato YYYYMMDDhhmmss
ci: identificatore di cella
pm: tipo di localizzazione (G: GNSS; W: WiFi; C: cella; N: localizzazione fallita)
si: IMSI (numero della carta SIM)
ei: IMEI (numero del dispositivo)
mcc: codice dello stato nel quale origina la chiamata
mnc: codice della rete
ml: lunghezza del messaggio

12 feb 2019

L'importanza della terza edizione del NG112 Plugtest

Nei giorni dal 28 gennaio al 1 febbraio EENA (European Emergency Number Association) e ETSI (European Telecommunications Standards Institute), con il supporto della Commissione Europea, hanno condotto la terza edizione del NG112 Plugtest a Sophia Antipolis, Francia.

Durante l'evento, molti membri dell'industria tecnologica si sono riuniti per comporre l'architettura del Next Generation 112, basata sul documento LTD pubblicato da EENA, e mostrare una nuova tecnologia che, molto presto, utilizzerà le reti di comunicazioni per migliorare la risposta dei professionisti dell'emergenza.

Cosa può fare il NG112 per i cittadini?

  • Permettere a tutti di essere automaticamente ed esattamente localizzati, qualunque dispositivo utilizzino (compresi i computer portatili).
  • Avviare videochiamate (ad esempio per esprimersi utilizzando la lingua dei segni; per mostrare le conseguenze di un incidente stradale; per chattare nel caso sia pericoloso parlare).
  • Richiedere aiuto all'operatore più appropriato (ad esempio per chiedere soccorso ad un operatore che parla tedesco).

Durante l'evento è stata testata anche l'architettura PEMEA (Pan-European Mobile Emergency Application) per la standardizzazione delle App di emergenza (come ad esempio Where are You) a livello europeo.

Tratto da un articolo di Luca Bergonzi. © Riproduzione riservata.

10 feb 2019

Francia: La Fédération nationale des sapeurs-pompiers sostiene il numero unico per le emergenze

Il 6 febbraio 2018 la FNSPF si è schierata contro i 13 numeri di emergenza francesi e ha chiesto che l'112 diventi il solo e unico numero d'urgenza per tutta la Francia.

Secondo il Colonnello Eric Faure, presidente della Federazione:“In Francia, per il cittadino in difficoltà, la scelta del numero giusto è come giocare una schedina al Lotto”.

Secondo il Colonnello medico Patrick Hertgen:“Un singolo numero aiuterebbe a gestire meglio le richieste con una gestione più rapida delle emergenze. Quando avviene un arresto cardiaco ogni minuto che passa fa perdere il 10% di probabilità di sopravvivenza! Un unico numero di emergenza può aiutare ad affrontare le emergenze più rapidamente e promuovere un migliore coordinamento qualora i diversi servizi pubblici lavorino nello stesso posto”.

Leggi la notizia sul sito della FNSPF

21 gen 2019

Australia: Hacker viola servizio di allertamento per le emergenze

È successo in Australia. Secondo quanto riportato da ABC, migliaia di persone hanno ricevuto un messaggio di testo che avvisava della violazione attraverso un servizio di allertamento per le emergenze. Il messaggio, inviato dal Early Warning Network (EWN), conteneva il testo:

«EWN è stato violato. I tuoi dati personali non sono sicuri. Stiamo cercando di risolvere i problemi di sicurezza».

Seguiva un link ad una mail di supporto e ad un finto sito.

In realtà successivamente EWN ha annunciato che un hacker aveva avuto accesso al sistema di allertamento e aveva inviato il messaggio ad una parte degli utenti della società. Gli utenti sono stati invitati a cancellare il messaggio senza rispondere o aprire il link.

Leggi la notizia su abc.net.au (in inglese)

11 set 2018

I produttori delle app di emergenza riuniti a Madrid

Oggi, 11 settembre, 12 produttori di app per richiedere soccorsi ai call center dell'1-1-2 sono riuniti a Madrid per definire i percorsi che porteranno all'interconnessione delle loro app di emergenza attraverso le frontiere europee basandosi sull'architettura PEMEA (Pan-European Mobile Emergency App), uno standard europeo promosso da EENA. Le app sono:

112 Where Are You, Italia | The Zachranka App, Repubblica Ceca | mySTART+, Francia | 112 Suomi, Finlandia | Smart 112 Mobile, Principato di Monaco | 112 App NL, Olanda | Emergency App from the University of Ljubljana, Slovenia | SOS Deiak, Basque Country, Spagna | 112 Región de Murcia, Murcia, Spagna | My 112, Spagna | Omnitor App, Svezia | SOS Alarm, Svezia

Comunicato stampa sul sito dell'EENA

6 giu 2018

EU raggiunge un accordo sugli allertamenti pubblici

I leader dell'UE hanno raggiunto stamattina un accordo sul nuovo codice delle comunicazioni elettroniche che prevede, tra le altre cose, l'istituzione obbligatoria di:
  • un sistema di reverse-112 (allertamenti su telefoni mobili);
  • un sistema di geolocalizzazione più accurato;
  • un accesso equivalente per i portatori di disabilità attraverso videochiamate e messaggi di testo.
EENA aveva sottoposto ai Membri del Parlamento Europeo un'opinione sul testo in discussione in un incontro avvenuto il 18 ottobre 2017. Il nuovo codice proposto dalla Commissione e ampiamente discusso al Parlamento Europeo, oltre ad aumentare i diritti dei cittadini nei confronti delle aziende di telefonia, incrementa la sicurezza all'interno dell'UE.


Comunicato stampa

30 mar 2018

Da oggi l'eCall è obbligatorio

Da oggi, 31 marzo 2018, grazie all'impegno delle Istituzioni Europee, l'eCall è obbligatorio su tutti i veicoli di classe M1 e N1 di nuova omologazione (quindi i nuovi modelli).

I veicoli nei quali l'installazione permanente del dispositivo è obbligatoria sono:
  • M1- veicoli a motore destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e almeno quattro ruote; 
  • N1 - veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t e almeno quattro ruote. 
Rimane impregiudicato il diritto del proprietario del veicolo di utilizzare un sistema eCall TPS (Third Party Service) di bordo che fornisca un servizio analogo, in aggiunta al sistema eCall 112, purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:
  • il sistema eCall TPS di bordo sia conforme allo standard EN 16102:2011; 
  • i costruttori garantiscano che solo uno dei due sistemi è attivo in un determinato momento; 
  • il proprietario del veicolo abbia il diritto di scegliere in ogni momento se usare il sistema eCall 112 o il sistema eCall TPS.; 
  • in caso di scelta del sistema eCall TPS, qualora il servizio non funzioni, venga utilizzato automaticamente il servizio eCall 112. 
Nel momento in cui l'apparecchio eCall all'interno del veicolo rileva un impatto, genera automaticamente una chiamata di emergenza eCall e trasmette l'esatta localizzazione dell'incidente e altri dati utili (MSD - Minimum Set of Data).

Contemporaneamente alla trasmissione dei dati, viene stabilita anche una connessione vocale tra veicolo e centro di soccorso (112 o TPS). La trasmissione dei dati e la chiamata possono essere attivati anche in modo manuale tramite un apposito pulsante, con i medesimi effetti.

I dati trasmessi (MSD) comprendono almeno:
  • versione dell'MSD; 
  • attivazione automatica o manuale; 
  • tipo di chiamata (emergenza o test); 
  • tipo di veicolo (autoveicolo, minibus, autocarro, etc.); 
  • numero identificativo del veicolo (VIN); 
  • tipo di propulsione del veicolo (benzina, gasolio, gas naturale compresso, etc.); 
  • data e ora; 
  • posizione del veicolo; 
  • accuratezza della posizione; 
  • direzione del veicolo. 
Cos'è l'eCall?
Requisiti di omologazione
Disposizioni amministrative
Prescrizioni tecniche
L'eCall sul sito della Commissione Europea (inglese)

17 ott 2017

EENA Members Workshop: pubblicato il documento di sintesi

Documento di sintesi
Meet your MEP
18 ottobre 2017

Questo documento di sintesi è stato approvato dai partecipanti al "EENA members workshop" 2017.


​​​LEGISLAZIONE EUROPEA SUL 112

La prima lettura del Parlamento Europeo sul Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche - 2016/0288(COD) - include emendamenti per migliorare la gestione delle chiamate di emergenza in Europa attraverso:
  • la certezza che le informazioni sulla localizzazione provenienti dal telefono cellulare vengano utilizzate per localizzare accuratamente le chiamate di emergenza;
  • l'istituzione di un sistema Reverse 112 per allertare rapidamente ed efficacemente la popolazione durante le emergenze;
  • il miglioramento nell’accesso ai servizi di emergenza da parte degli utenti disabili.
Invitiamo i Membri del Parlamento Europeo a contattare le rispettive Autorità nazionali assicurandosi che supporteranno gli emendamenti del Parlamento Europeo presso il Consiglio dell’Unione Europea.

LOCALIZZAZIONE DEL CHIAMANTE

Le chiamate di emergenza provenienti dai telefoni cellulari vengono attualmente localizzate mediante la rete mobile con un'accuratezza media di 2 km. Ciò è insufficiente per trovare e portare aiuto a una persona in difficoltà. Nello stesso tempo le persone usano regolarmente la localizzazione di precisione fornita dai loro telefoni per i più svariati servizi.

L’Advanced Mobile Location (AML) è una soluzione open-source che fornisce in modo economico dati di localizzazione accurati provenienti dal telefono attraverso i sensori GPS e Wi-Fi direttamente ai servizi di emergenza con un'accuratezza inferiore ai 50 m.

L’AML è già disponibile in tutto il mondo attraverso i telefoni Android, ma deve essere attivata dai singoli Stati quando i servizi di emergenza sono tecnicamente pronti a ricevere le informazioni.

L’AML è attualmente utilizzata in Austria, Belgio, Estonia, Irlanda, Islanda, Lituania, Nuova Zelanda e Regno Unito, ed è documentato che molte vite sono state salvate in questi paesi grazie a questa soluzione.

Invitiamo i MEP ad assicurarsi che i dati derivati dai cellulari vengano utilizzati per migliorare le informazioni sulla localizzazione del chiamante delle chiamate di emergenza sostenendo gli emendamenti del Parlamento Europeo al Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche e ad assicurarsi che le rispettive autorità nazionali li sostengano presso il Consiglio Europeo.

REVERSE 112

I recenti tragici eventi in Europa hanno evidenziato la necessità di attuare un sistema di allertamento di massa moderno e multi-canale (Reverse 112) per allertare la popolazione di una minaccia o di una crisi in atto. Nel 2017 la tecnologia per abilitare l'allertamento sui telefoni cellulari è disponibile e affidabile, e dovrebbe essere utilizzata per aumentare la sicurezza dei cittadini europei e dei visitatori.

Invitiamo i MEP ad assicurarsi che un sistema Reverse 112 multi-canale e moderno sia attivato negli Stati membri sostenendo gli emendamenti del Parlamento Europeo al Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche e ad assicurarsi che i rispettivi Governi li sostengano presso il Consiglio Europeo.

ACCESSIBILITÀ DEI SERVIZI DI EMERGENZA

Secondo la Universal Service Directive del 2009 "Gli Stati membri devono assicurare agli utenti disabili un accesso ai servizi di emergenza equivalente a quello offerto agli altri utenti".

Ad oggi, nel 2017, la Norma non è ancora completamente implementata: in molti Stati le persone non udenti non hanno possibilità di contattare i servizi di emergenza. In altri Stati possono farlo solamente tramite Fax.

Invitiamo i MEP ad assicurarsi che le persone disabili possano contattare i servizi di emergenza più semplicemente, sostenendo gli emendamenti del Parlamento Europeo al Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche e ad assicurarsi che i rispettivi Governi li sostengano presso il Consiglio Europeo.

CONOSCENZA DEL 112

Più della metà dei cittadini europei non conosce il Numero Europeo per le Emergenze. È necessario fare di più per promuovere l'esistenza del 112 presso cittadini e visitatori.

Invitiamo i MEP ad aiutarci invitando gli interessati (aeroporti, compagnie di viaggio, alberghi, uffici turistici, scuole, etc.) a promuovere il 112.

Invitiamo i MEP a chiedere alla Commissione di supportare il Parlamento Europeo nel farlo.

24 set 2017

M5S presenta una interrogazione parlamentare sul NUE 112

Nella seduta del 14 settembre della Camera dei Deputati gli On. del M5S Cozzolino, Lombardi, D'Ambrosio, Dieni, Crippa e Massimiliano Bernini hanno presentato ai Ministri dell'Interno, della Semplificazione e Pubblica Amministrazione e della Salute un'interrogazione sul NUE 112 secondo la quale sarebbero rilevabili serie criticità derivanti dal modello adottato. Allegato B, pag. 49891

In particolare una delle problematiche consisterebbe nel fatto che:“la prima risposta, non essendo gestita da personale appartenente agli organi di pubblica sicurezza e pronto intervento formati alle più corrette procedure da porre in essere, porterebbe ad un inadeguato smistamento delle chiamate successive, facendo perdere minuti cruciali agli operatori”.

Approfittiamo del fatto per ripercorrere le ultime tappe dell'iter parlamentare che ha condotto all'istituzione NUE 112.

L'attivazione del NUE 112 era prevista già dal Dlgs. 1 agosto 2003, n. 259, c.d. "Codice delle comunicazioni elettroniche", promulgato dal secondo Governo Berlusconi. All'art. 76 erano previsti la gratuità della chiamata al NUE 112, l'obbligo per gli esercenti di fornire la localizzazione, l'assicurazione che i cittadini italiani sarebbero stati informati. Purtroppo a parte l'emanazione del Decreto non furono presi altri provvedimenti.

Il codice delle comunicazioni elettroniche è stato successivamente modificato dal Governo Monti mediante il Dlgs. 28 maggio 2012, n. 70: l'art. 55 introdusse nel codice delle comunicazioni elettroniche l'art. 75-bis:

Art. 75-bis (Disposizioni per favorire l'attuazione del numero di emergenza unico europeo)
1. Al Ministero dell'interno, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, sono attribuiti poteri di indirizzo e coordinamento per l'individuazione e l'attuazione delle iniziative volte alla piena realizzazione del numero di emergenza unico europeo di cui all'articolo 26 della direttiva 2002/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2009, anche attraverso il ricorso ai centri unici di risposta. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 76 il Ministero esercita le attribuzioni conferite dal medesimo articolo nei confronti degli operatori delle telecomunicazioni, ai fini dell'attuazione delle iniziative individuate ai sensi del presente articolo.
2. Per l'esercizio dei poteri di cui al comma 1, il Ministro dell'interno si avvale di una commissione consultiva costituita presso il medesimo Ministero e composta dai rappresentanti del Ministero dell'interno, della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche europee, dei Ministeri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico, della salute e della difesa nonche' dai rappresentanti designati dalla Conferenza Stato-Regioni. Ai componenti della commissione non spetta alcun compenso e rimborso spese.

Tre anni dopo le centrali uniche di risposta del NUE 112 vengono istituite dall'art. 8 della Legge 7 agosto 2015, n. 124, c.d. “Legge Madia" in vigore dal 28 agosto 2015, che recita:

1. Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per modificare la disciplina della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei Ministeri, delle agenzie governative nazionali e degli enti pubblici non economici nazionali. I decreti legislativi sono adottati nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
(omissis)
istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale, secondo le modalità definite con i protocolli d'intesa adottati ai sensi dell'articolo 75-bis, comma 3, del codice di cui al decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259;

L'inserimento del paragrafo è però in realtà opera proprio del M5S: come si può notare, infatti, il testo è esattamente quello dell'emendamento proposto da Roberta Lombardi et al. (e approvato) in I commissione in sede referente nella seduta del 8 luglio 2015:“Al comma 1, lettera a), dopo le parole: favorire la gestione associata dei servizi strumentali, aggiungere le seguenti: istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale, secondo le modalità definite con i protocolli d'intesa adottati ai sensi dell'articolo 75-bis, comma 3, del decreto legislativo n. 259 del 2003;”.Tale proposta è in realtà una riformulazione, in quanto — come si sarà notato nel collegamento precedente — nella seduta del 11 giugno 2015 della I commissione in sede referente era già stata formulata un'altra proposta emendativa che recitava:“Al comma 1, lettera a), dopo le parole: favorire la gestione associata dei servizi strumentali aggiungere le seguenti: istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con un'unica centrale operativa;”, riportante le firme di Lombardi e altri, e, fortunatamente, non approvata: nessuno Stato delle dimensioni dell'Italia si potrebbe permettere una sola centrale di risposta per tutto il territorio nazionale.

Per quanto riguarda il comma 3 si noti che per i prossimi anni sono previsti 28 milioni di spesa all'anno quando sole tre CUR 112 costano attualmente circa 10 milioni annui.

In seguito il Governo ha emanato il Dlgs. 19 agosto 2016, n. 177 il cui art. 6 impone al Ministero dell'Interno di sottoscrivere i protocolli d'intesa.

In questo senso l'interrogazione posta, tra gli altri, proprio da alcuni degli autori dell'emendamento che ha istituito le centrali uniche di risposta del 112, non potendo disapprovare l'emendamento stesso, in pratica critica le conclusioni della commissione consultiva istituita dall'art. 75-bis del Dlgs. 1 agosto 2003, n. 259.

4 set 2017

Il Parlamento UE vota per un sistema europeo di allertamento pubblico

All'interno del pacchetto legislativo sulle telecomunicazioni il Parlamento Europeo ha appena approvato l'obbligo di istituire un sistema di allertamento pubblico in tutti gli Stati europei.

L'obiettivo del sistema è avvisare i cittadini in una zona di rischio attraverso i telefoni mobili presenti nella zona stessa mediante canali multipli come SMS o trasmissioni di cella (Cell Broadcast). Ciò consentirebbe di avvisare tempestivamente, ad esempio, di un'azione di Polizia in corso, di un rilascio di sostanze chimiche o di un grave tamponamento stradale.

È la prima volta che in Europa vengono presi provvedimenti di questo tipo: già prima del voto la stragrande maggioranza dei gruppi politici erano a favore dell'iniziativa, sollecitata da EENA per più di 15 anni. Gli ultimi tragici eventi accaduti in Europa hanno convinto i membri della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) del Parlamento Europeo a supportare la proposta.

I membri del Parlamento Europeo hanno votato l'approvazione all'unanimità.

Leggi la notizia sul sito EENA

Articolo di Gary Machado su euractiv.com

16 ago 2017

Un agosto molto "caldo"

Un fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Torino e uno da quella di Velletri. Un agosto reso incandescente da una serie di eventi definiti da più parti “errori”. Non si parlerà in questo articolo di tali singoli eventi; piuttosto si svolgerà un'analisi su alcune osservazioni riportate dai media.

Molti si chiedono per quale motivo il modello esteso dalla Lombardia alle altre Regioni, apparentemente efficiente, sembri non operare altrettanto bene in queste ultime. Innanzi tutto bisogna considerare che eventi locali, come quelli accaduti nella prima Regione che si è convertita al numero unico, spesso non hanno avuto un risalto nazionale. Risalto che, ora che il modello si è esteso ad altre località italiane, è ragionevolmente aumentato. Inoltre gli eventi, per una pura questione statistica, iniziano a coinvolgere molte più personalità in grado di agire su un contesto nazionale.

Studiando meglio il modello, in ogni caso, sarebbero bastati i casi di Brione, Como, Lecco, Milano, ma soprattutto il caso dell'omicidio della Dott. Cantamessa, a mettere in allarme gli esperti ed agire di conseguenza sul sistema per migliorarne l'efficienza. Invece spesso gli eventi avversi sono stati derubricati in “errori umani”, quando sono quasi trascorsi trent'anni da quando J. Reason affermava che:“Gli esseri umani commettono errori perché i sistemi, i compiti e i processi in cui lavorano sono disegnati o organizzati in maniera inadeguata”. Il risultato è stato che, allontanando l'operatore che ha commesso l'errore, ci si è illusi di aver risolto i problemi, fino a quando si sono ripresentati.

Tecnologie vetuste come la geolocalizzazione mediante rete mobile (in pratica una inutile simulazione basata su una ricostruzione approssimata dell'orografia e delle potenze di trasmissione) o inefficienti come le App di localizzazione (esattamente l'opposto del concetto alla base del numero unico: un'app per ogni Nazione, quando va bene) sono state propagandate come panacea di tutti i problemi quando la realtà è che in un quarto di secolo è cambiato poco o nulla: la stragrande parte delle comunicazioni di emergenza, in Italia, avviene ancora via telefono o rete radio sincrona e i cittadini nel loro telefono mobile hanno a disposizione molta più tecnologia di quanta ne possano utilizzare i sistemi di emergenza (basti pensare al NG911 implementato negli Stati Uniti dal 2013, che permette videochiamate o richieste di soccorso via canali social).

Questo però non è sufficiente a spiegare il problema dei ritardi nella comunicazione tra Enti del soccorso, che alcuni attribuiscono all'introduzione della CUR (Centrale Unica di Risposta): spiegazione superficiale. La comunicazione tra gli Enti è un processo di resource management e non riguarda la chiamata di emergenza ma la gestione dell'emergenza. L'introduzione della CUR allunga i tempi della chiamata ma riduce quelli della gestione dell'intervento. Quello che succede è piuttosto che, in precedenza, ciascuno era a conoscenza dell'orario di arrivo della propria chiamata e questa informazione non veniva condivisa con gli altri Enti. Adesso invece, l'orario di arrivo della chiamata è a disposizione degli Enti che ricevono la scheda “per conoscenza” ed è su questa base che vengono identificati ritardi nell'allertamento. In realtà questi ritardi ci sono sempre stati da tutte le parti e non dipendono da operatori poco solerti quanto da carenza di personale e mezzi o da procedure e tecnologie vetuste: ad esempio, ancora, l'obbligo evitabile di reperire ed allertare mezzi e persone mediante dettatura via radio o telefono in uso ancora in gran parte dell'Italia.

Il problema dei ritardi, più precisamente, è collegabile al fatto che ogni sistema organizzativo è soggetto a continui cambiamenti ai quali dovrebbe continuamente adeguarsi. Come è stato possibile pensare di introdurre le CUR senza ipotizzare che anche sistemi perfettamente rodati come le Centrali operative dell'emergenza ne potessero risentire in qualche modo, in assenza di adeguati cambiamenti organizzativi? Un'altra affermazione che ci tengo a contestare è che gli operatori specializzati delle CUR siano impreparati. È più corretto dire che gli operatori delle CUR hanno ricevuto un addestramento di durata inferiore alla media europea. Tempo fa partecipai al convegno IES2015 a Verona ed una parte della mia relazione riguardava il periodo di formazione del personale nei PSAP1 europei: riporto i risultati (in giorni di formazione) rilevati attraverso richiesta diretta via mail ai singoli rappresentanti nazionali dei sistemi di soccorso.



È evidente quanto l'Italia si collochi agli ultimi posti, quando il bagaglio culturale ed esperienziale degli operatori che hanno il primo impatto con un utente spaventato e disorientato e che necessitano di adeguate conoscenze cartografiche, territoriali, tecnologiche, psicologiche e legali richiederebbe certamente più tempo per formarsi.

Quanto sopra è rivolto soprattutto a coloro che gestiscono il personale; ridurre gli errori significa apportare innovazioni e ridisegnare i processi, a tutti i livelli, con il coinvolgimento di tutti coloro che quotidianamente operano nei sistemi. Ciò è possibile solamente superando uno stile manageriale direttivo, ancorato al modello burocratico-amministrativo, per abbracciare uno stile partecipativo che consideri l'esperienza del personale una risorsa e che valorizzi il patrimonio formativo di ciascuno.

Un appello infine a sindacalisti, amministratori, giornalisti e, in generale, a chiunque affronti la questione in pubblico. Gli operatori delle CUR e dei PSAP2 non sono né sceneggiatori né registi; piuttosto sono attori e, qualche volta, vittime. Non meritano certamente gli attacchi diretti registrati in alcuni casi.

11 feb 2017

112 Day 2017

Oggi è il 112 Day in tutta Europa. In caso di emergenza in qualunque paese dell'Unione Europea dovete ricordare un solo numero: 1-1-2.

In caso di emergenza è possibile comporre il 1-1-2 anche in Albania, Andorra, Città del Vaticano, Fær Øer, Georgia, Groenlandia, Islanda, Kosovo, Liechtenstein, Montenegro, Norvegia, Principato di Monaco, Russia, San Marino, Serbia, Svizzera, Turchia e Ucraina. Solo da cellulare, anche in Algeria, Arabia Saudita, Armenia, Argentina, Azerbaijan, Bahamas, Bahrain, Bostwana, Brasile, Canada, Corea del Nord, Costa Rica, Egitto, Emirati Arabi, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Israele, Kazakistan, Kuwait, Libano, Macau, Marocco, Namibia, Nepal, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Dominicana, São Tomé e Príncipe, Seychelles, Suriname, Tailandia, Taiwan, Tajikistan, Timor Est, Turkmenistan, USA, Uzbekistan, Vanuatu, Zambia, Zimbabwe.

Leggi la notizia sul sito della Commissione Europea

29 giu 2016

Attentati di Bruxelles: gli esperti raccomandano l'integrazione delle centrali operative

Durante i soccorsi per le esplosioni all'aeroporto di Bruxelles, le centrali 112 di Bruxelles e di Lovanio non erano in contatto: il risultato è stato che solo alcuni feriti furono inviati all'ospedale universitario Saint-Luc, sul territorio di Bruxelles e vicino all'aeroporto. Lovanio non volle sovraccaricare l'ospedale dopo l'attentato alla stazione Mælbeek e Bruxelles temeva che avesse già ricevuto i feriti dell'aeroporto (l'attentato sul treno della metropolitana è avvenuto circa un'ora dopo quelli all'aeroporto, ndr).

Il documento sostiene anche la necessità di designare un direttore dei soccorsi per la fase nazionale del piano d'emergenza, sul modello in vigore per le fasi locali. Oltre ad organizzare i differenti enti (polizia, vigili del fuoco e soccorso sanitario), farebbe un rapporto regolare alle autorità ed alla centrale 112, organizzerebbe le zone di intervento, definirebbe i perimetri di azione, etc.

L'esperto insiste anche sulla necessità di mettere a punto uno scenario comune di arresto dei trasporti pubblici, uno dei punti di discussione dopo il 22 marzo:"Chi decide in funzione di quale fase, sulla base di quali disposizioni legali, e chi informa chi?", spiega. (L'unità di crisi del governo prese la decisione di evacuare la metropolitana alle 8:50, ma l'unità stessa non era in contatto con l'azienda dei trasporti STIB. L'allarme arrivò alla centrale 112, sovraccaricata, alle 9:04, troppo tardi. L'esplosione avvenne alle 9:11, ndr).

Viene sollevata anche la questione relativa ai piani di emergenza, che dovrebbero essere più flessibili, sovente appaiono troppo dettagliati e vengono applicati in maniera troppo stretta.

Leggi la notizia (in francese)

15 giu 2016

Uso dei droni nelle emergenze

Come possono i droni aumentare l'efficacia dei soccorsi? Alcune risposte in questo video.

29 ott 2015

WhereAreU vince il premio SMAU

L'edizione 2015 di SMAU, ha visto AREU vincitore del Premio Smart Communities, che premia esempi virtuosi nell'ambito dello sviluppo delle moderne città intelligenti, per la realizzazione e la diffusione di WhereAreU, l'app per la localizzazione del chiamante con la Centrale del 112.

Sito AREU
Sito dell'APP

EENA Members Workshop 2015

Il 19 e 20 ottobre a Bruxelles si è tenuto il workshop dei membri EENA.

L'obiettivo dell'incontro era favorire la condivisione di idee, esperienze e migliori pratiche nel campo dei servizi di emergenza. I partecipanti hanno lavorato in 15 gruppi che hanno prodotto altrettanti documenti contenenti raccomandazioni tecniche, operative e legali per migliorare la risposta alle emergenze in UE e un documento finale presentato il 21 ottobre ai Membri del Parlamento Europeo dei rispettivi Stati.

Ringraziamo i parlamentari italiani intervenuti e quelli che hanno espresso interesse ma non hanno potuto partecipare.

15 ott 2015

Il discorso del presidente dei sapeurs-pompiers

Eric Faure, presidente della federazione nazionale dei sapeurs-pompiers de France durante il discorso declamato innanzi al ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve il 26 settembre 2015 ha pronunciato le seguenti parole:

"La volontà di servire il bene pubblico guidò già i sapeurs-pompiers de France quando, trent'anni fa, fu richiesto di impegnarsi a centralizzare le chiamate al 18 su scala dipartimentale. Noi fummo il primo ente pubblico a farlo.

Oggigiorno, di fronte ai problemi tecnologici, alle attese della popolazione, alle minacce e, certamente, alla crisi economica, il nostro Paese non ha più i mezzi di conservare un centinaio di centrali operative 18, un centinaio di centrali operative 15 e quasi 300 centrali operative per il 17 della polizia e della gendarmeria.

Non possiamo più esitare: facciamo del 112, il numero europeo, l'unico numero per le chiamate di emergenza!

Impegniamoci con decisione nella creazione di piattaforme condivise per la gestione delle chiamate. Non ritardiamo questa evoluzione necessaria e raggiungiamo i numerosi Paesi che si sono impegnati con successo su questa via!

Questa è un'importante leva per condividere i mezzi, intensificare la cooperazione tra gli attori dell'emergenza e migliorare l'efficienza del servizio reso, rispettando la missione di ciascuno e la prossimità della risposta operativa. Con un solo obiettivo: l'interesse del cittadino".

Mozione al Governo per riformare il sistema di emergenza sanitaria

Il M5S ha presentato al Senato una mozione che impegna il Governo a riformare il sistema di emergenza sanitaria. La mozione, a prima firma M...